La ricerca di una gravidanza che non arriva può essere un percorso lungo, difficoltoso e impegnativo dal punto di vista fisico e psicologico.
Fortunatamente spesso è possibile individuare eventuali problemi con semplici esami di routine, prescritti dal ginecolo per la donna, dall’andrologo per l’uomo o più semplicemente dal medico di base.
I primi esami che vengono consigliati sono solitamente lo spermiogramma e i dosaggi ormonali maschili per l’uomo e i dosaggi per gli ormoni femminili per la donna.
Lo spermiogramma
Lo spermiogramma è l’esame del liquido seminale che identifica la quantità e la qualità degli spermatozoi. Vengono valutati 3 elementi: la quantità di spermatozoi, la loro forma (morfologia) e la loro capacità di muoversi (motilità). Inoltre viene analizzato il volume dell’eiaculato, il suo pH e il tempo che ci mette diventare fluido. Tutti questi parametri devono rientrare in alcuni valori di riferimento per dare un quadro completo della qualità dello sperma. L’interpretazione di uno spermiogramma non è sempre univoca può cambiare da laboratorio a laboratorio e seconda delle tecniche di analisi utilizzate.
In generale un eiaculato di buona qualità dovrebbe avere:
- Volume: 1,5 – 5 ml;
- pH: 7,2 – 8;
- Viscosità: nella norma;
- Fluidificazione: nella norma;
- Quantità di spermatozoi: maggiore di 20 milioni per millimetro cubo;
- Morfologia: almeno il 30% di forme normali;
- Motilità: dopo 2 ore dall’eiaculazione almeno il 60% di spermatozoi con motilità rettilinea.
Il referto di uno spermiogramma non ottimale potrebbe riportare alcune delle seguenti diciture:
- ipospermia: volume dell’eiaculato scarso (minore di 1,5 ml)
- iperspermia: volume dell’eiaculato eccessivo (maggiore di 6 ml)
- aspermia: assenza di liquido seminale
- azoospermia: assenza di spermatozoi nell’eiuaculato
- oligozoospermia: spermatozoi in quantità insufficiente;
- astenozoospermia: spermatozoi con motilità progressiva insufficiente
- teratozoospermia: elevata presenza di forme anomale di spermatozoi.
Per verificare che i dati di uno spermiogramma non ottimale siano veritieri è necessario ripetere l’esame ad 1-2 mesi di distanza; infatti esistono fattori di disturbo che possono alterare il risultato quali l’assunzione di medicinali, febbre o il trasporto non corretto del seme al laboratorio.
Dosaggi ormonali maschili
I dosaggi ormonali maschili possono essere eseguiti in concomitanza con l’analisi dello sperma o successivamente, dopo aver appurato l’esistenza di un problema nella qualità dell’eiaculato.
Gli ormoni maschili analizzati attraverso un semplice prelievo di sangue sono: l’FSH (ormone follicolo stimolante), l’LH (ormone luteinizzante), il testosterone libero e il testosterone totale, la prolattina, DHEA (deidroepian-drosterone), TSH (ormone che stimola la tiroide), T3 e T4 (ormone tiroideo 3 e ormone tiroideo 4), FT3 e FT4 (ormone tiroideo 3 e 4 libero).
L’ormone più importante è il testosterone che è il protagonista della maturazione dei caratteri sessuali e dello sviluppo dei genitali. L’attività del testosterone è strettamente collegata alla presenza di altre proteine come ad esempio il DHEA deputato al trasporto del progesterone nel sangue.
Dosare il livello del testosterone nel sangue e di tutte le altre proteine coinvolte nella sua funzione, permette di stabilire se eventuali problemi di fertilità nella copia o di risultati anomali nello spermiogramma sono causati da un alterato valore nelle concentrazioni di questi ormoni.
L’interpretazione dei risultati in un dosaggio degli ormoni maschili non è semplice ed è bene venga fatto dal medico specializzato come un endocrinologo o un andrologo.
Associando il risultato dello spermiogramma con l’analisi degli ormoni maschili si ha un primo quadro generale sulla salute dell’apparato riproduttivo maschile.