Questo periodo dell’anno è per me sempre davvero speciale e non solo perché si avvicina il Natale, sebbene ciò abbia una forte attinenza con ciò che rappresenta per me l’arrivo dell’inverno.
Sei anni fa, infatti, proprio il giorno di Natale è nata la mia primogenita, Ginevra. Vigilia e mattinata di Natale passate in travaglio in una stanza d’ospedale, mentre in quella di fianco medici e ostetriche festeggiavano con panettone e spumante. Beati loro che potevano permetterselo, io invece non ero neanche riuscita a cenare che, appena seduta a tavola, siamo dovuti correre in ospedale perché mi si erano rotte le acque.
Per carità non mi fraintendete, ero strafelice della mia condizione e non l’avrei cambiata con nessun panettone al mondo! Ma nulla mi aveva preparata a quella che poi sarebbe davvero diventata la mia vita da mamma e, sebbene psicologicamente fossi assolutamente pronta, probabilmente non lo ero altrettanto in quanto ad esperienza.
E mio marito non era da meno. Ovviamente il primo cambio pannolino toccò proprio a lui…
Oltre alla difficoltà oggettiva di cambiare il pannolino ad un essere che si ritiene fragile come porcellana e che quindi si tende a maneggiare con estrema delicatezza, ci fu anche l’aggravante della pupù che era finita ovunque oltrepassando il pannolino e sporcando tutta la tutina.
Quel cambio durò 30 minuti almeno e alla fine non so se era più stanco mio marito del suo compito o la bimba che è rimasta gambe all’aria per tutto quel tempo. Ma entrambi ce la fecero, nell’esultanza generale di parenti e infermiere.
Poi hanno inventato Huggies® Newborn ed io mi sono ritrovata a pensare che, probabilmente, quella di aspettare qualche altro anno prima di diventare mamma non sarebbe stata poi un’idea così malsana. Ovviamente non tornerei mai indietro anche se potessi farlo, ma non mi sarebbe dispiaciuto provare anche questo tipo di pannolino quando le mie bimbe erano neonate.
Huggies® Newborn ha infatti una barriera cattura pupù costituita da elastici sul dorso e sulle gambine che impediscono alla pupù di uscire dal panno, ma garantendo al bimbo, assieme alla forma anatomica, la possibilità di muoversi in libertà.
Ma gli elastici non sono l’unico ostacolo da superare per la pupù, infatti il rivestimento interno del pannolino è traforato per catturarla meglio e non farla scivolare via, in più vi sono 3 strati assorbenti che garantiscono al pannolino un’assorbenza migliore rispetto ai pannolini tradizionali.
Infine, per fare in modo che la pelle del bimbo resti a contatto con il bagnato il meno possibile, il pannolino Huggies® Newborn ha anche delle strisce frontali che cambiano colore quando è necessario fare il cambio.
Insomma, diciamo che il terzo figlio per me non è proprio in programma, ma se dovesse arrivare almeno saprò di poter affrontare la sua prima infanzia con qualche problema in meno rispetto al passato.