Si parla di fertilità femminile nel momento in cui l’ovocita viene rilasciato dal follicolo e inizia il suo viaggio all’interno delle tube di Falloppio. Normalmente un ovocita resta fecondabile 24-48 ore, ma per capire come funziona la fertilità femminile, bisogna prima di tutto conoscere il ciclo mestruale.
A mesi alterni, nell’ovaio destro e il ciclo successivo nell’ovaio sinistro, matura una cellula uovo, che viene rilasciata nella tuba di Falloppio, il canale che collega l’ovaio all’utero. Durante il percorso dell’ovulo verso l’utero, l’apparato riproduttivo femminile ed in particolare l’utero, sta ultimando la preparazione per poter accogliere l’eventuale zigote (ovulo appena fecondato). Se invece l’ovulo non viene fecondato, l’endometrio dell’utero si sfalda e si hanno le mestruazioni.
Si definisce ovulazione il momento in cui il follicolo ovarico ormai maturo scoppia rilasciando la cellula uovo nelle tube di Falloppio; nelle successive 24-36 ore l’ovulo percorre la tuba di Falloppio in attesa di un’eventuale fecondazione. Infatti è questo il momento di massima fertilità.
Quando il desiderio di maternità comincia a farsi spazio nella nostra vita è bene farlo presente anche durante le visite ginecologiche in modo che con una semplice ecografia si possa valutare lo stato di salute dell’apparato riproduttivo (attività ovarica, spessore dell’endometrio, posizione e dimensioni dell’utero, la qualità delle tube di Fallopio). Se non sono emersi particolari problemi, ogni donna può potenzialmente effettuare il calcolo dell’ovulazione, quindi l’arco di tempo in cui le probabilità di rimanere incinta in seguito a un rapporto sessuale sono massime.
Calcolo ovulazione e periodo fertile
Calcola l’ovulazione e il tuo periodo fertile inserendo di seguito il primo giorno dell’ultima mestruazione e la lunghezza del tuo ciclo.
Come verrà specificato poi nello specifico più in basso, è importante tenere a mente che il calcolo dell’ovulazione basato su principi puramente matematici può non essere preciso in alcuni casi, in quanto l’ovulazione femminile non dipende solo da scadenze matematiche ma anche da altri valori quali lo stress, l’attività sportiva, la dieta seguita e molti altri.
La domanda dunque è: come riconoscere l’ovulazione per rimanere incinta?
Esistono diversi metodi. Prima di metterli in atto è tuttavia importante essere consapevoli delle statistiche, per non scoraggiarsi al primo tentativo andato a vuoto: i numeri ci dicono che circa l’80% delle coppie concepisce dopo un anno di rapporti mirati e non protetti. Il rimanente 20% deve aspettare un po’ di più, solitamente comunque non più di due anni. Inoltre durante ogni rapporto c’è il 20% di possibilità di restare incinta. Quindi se non si riesce a concepire in breve tempo è importante persistere, il miracolo della vita ha bisogno di tempo e di costanza.
Quali sono i metodi per calcolare l’ovulazione e rimanere incinta in modo naturale?
In base a quello che sappiamo di ovulazione, concepimento e fisiologia del corpo femminile, esistono alcuni metodi semplici per calcolarla. È importante sapere, prima di esplorare tali metodi, che l’unico sistema davvero efficace per calcolare il periodo fertile con precisione, sono i test di ovulazione. Ma vediamo assieme quali e quanti metodi naturali per calcolare l’ovulazione esistono e come si utilizzano.
Tenere il conteggio dei giorni del ciclo
Se si ha un ciclo molto regolare è possibile effettuare il calcolo dell’ovulazione contando i giorni del ciclo: è il metodo Ogino-Knaus. Questo metodo si basa sul presupposto che in un ciclo di 28 giorni, l’ovulazione avvenga attorno al 14 giorno, a metà del ciclo mestruale. Si può quindi considerare fertile il periodo che va dal 8 giorno al 19 giorno. Questo metodo però presenta numerose lacune perché non è detto che una donna con ciclo regolarissimo di 28 giorni ovuli al 14 giorno. Il periodo preovulatorio è un tempo profondamente variabile perché soggetto a variazioni date dagli stress esterni che ognuna di noi vive (nervosismo, malattie, cambio dei ritmi di vita). Solitamente il metodo Ogino-Knaus è conosciuto come metodo anticoncezionale, ma ha una bassissima efficacia, appunto a causa di queste variazioni che non possono essere predette. Può invece essere indicativo nel caso in cui si stia cercando una gravidanza.
Analizzare la temperatura basale per capire quando si è fertili
Durante il ciclo mestruale la temperatura corporea subisce delle piccole variazioni che vanno di pari passo con il procedere della maturazione dell’ovulo. Dopo che l’ovulo è stato rilasciato dal follicolo, quest’ultimo prende il nome di corpo luteo che produce l’ormone progesterone. Il progesterone provoca un leggero innalzamento della temperatura corporea della donna (circa 0,3-0,5 gradi), rilevabile con un semplice termometro. Per poter apprezzare questa variazione di temperatura corporea si deve misurare la temperatura basale, cioè la temperatura vaginale o rettale nel momento del risveglio al mattino. E’ necessario registrare questa temperatura ogni giorno per costruire una curva che aiuti ad individuare i giorni più fertili che sono quelli a cavallo del primo giorno di temperatura più alta.
Anche l’attendibilità di questo metodo viene influenzata da fattori esterni quali malattie, farmaci o se ci si alza la notte.
E’ un metodo che richiede molta pazienza e costanza perché per poterne avere la padronanza e per poter ricavare informazioni utili al concepimento deve essere adottato per un certo periodo di tempo.
Analizzare il muco cervicale per capire quando si è fertili
Un altro elemento che varia durante il ciclo mestruale è l’aspetto del muco cervicale. L’analisi del solo muco cervicale è conosciuta come metodo Billings.
Durante il periodo fertile, quindi nei giorni in prossimità dell’ovulazione, il muco cervicale assume una consistenza elastica e un aspetto trasparente e vitreo simile all’albume d’uovo. Nei giorni non fertili invece il muco cervicale diventa biancastro, grumoso e non elastico.
Anche questo metodo ha bisogno di un certo periodo di osservazione per poterne avere la padronanza. Se si hanno secrezioni vaginali abbondanti può essere sufficiente analizzare il muco che si deposita sulla carta igienica dopo aver fatto pipì; se invece le secrezioni vaginali sono scarse potrebbe essere necessario prelevare il muco direttamente dalla cervice dell’utero.
Il Metodo Sintotermico
Il Metodo Sintotermico è quel metodo di regolazione naturale della fertilità che combina le informazioni ottenute dalla misurazione della temperatura basale con l’osservazione del muco cervicale. Per saperne di più su questa tecnica, leggete “Riconoscere l’ovulazione con il metodo sintotermico: temperatura basale e muco cervicale”
Riconoscere l’ovulazione dolorosa (Mittelschmerz)
Mittelschmerz è una parola tedesca traducibile con “dolore di mezzo”, ossia quel dolore che alcune donne provano circa 15 giorni prima delle mestruazioni, quando il follicolo che ospita l’ovocita in maturazione si ingrandisce a tal punto nell’ovaia che provoca dolore.
Si tratta di un dolore acuto, spesso scambiato per appendicite, localizzato o a destra o a sinistra del basso ventre, a seconda di quale sia l’ovaio attivo che contiene il follicolo in maturazione. Questo dolore associato ai giorni di ovulazione, per alcune donne dura qualche ora, per altre anche alcuni giorni. In certi casi è così insopportabile da richiedere la somministrazione di antidolorifici. Nei casi più lievi torna semplicemente utile per individuare i giorni vicini all’ovulazione, sia nel caso si desideri rimanere incinta che nel caso si preferisca evitare. Per le donne che hanno un ciclo mestruale irregolare, riconoscere il dolore associato all’ovulazione permette di predire i giorni in cui arriveranno le mestruazioni (dai 12 ai 16 giorni dopo).
Il test di ovulazione per scoprire i giorni fertili
Per quanto affascinanti siano tutti i metodi per individuare l’ovulazione per rimanere incinta, molte donne non hanno tempo o hanno una vita troppo frenetica per tenere sotto stretta osservazione la temperatura basale, il muco e la cervice uterina. Per questo motivo esistono in commercio test di ovulazione che permettono di individuare il periodo di maggior fertilità femminile con un’attendibilità attorno al 90%.
Il test rileva la presenza dell’ormone LH, attraverso l’analisi dell’urina, che nel giorno dell’ovulazione ha un picco di concentrazione. Quando sullo stick compare la lineetta di destra, significa che c’è il picco di LH e che entro le successive 24-36 ore avverrà l’ovulazione.
Rispetto agli altri metodi è il più dispendioso dal punto di vista economico perché per ogni ciclo bisogna farne diversi per individuare il giorno dell’ovulazione, ma come attendibilità non ha rivali.