Con la crescita del proprio bimbo, la prima domanda che si fanno le mamme è: come iniziare lo svezzamento? Lo svezzamento è la prima tappa importante di cambiamento che sia il bimbo che la mamma incontrano. Ogni mamma lo vive in maniera diversa: c’è chi ha paura oppure chi è emozionata, chi ha fretta e chi non comincerebbe mai, chi non sa da che parte cominciare e chi invece ha già “studiato” e ha stabilito la sua tabella di marcia.
Anche per le mamme che hanno la fortuna di allattare al seno l’inizio dello svezzamento può essere vissuto con un po’ di preoccupazione soprattutto nel cercare un nuovo equilibrio tra poppate e momento dei pasti.
Non è molto che io e il mio bimbo ci siamo passati e alla fine dei conti di una cosa sono certa: anche in questo caso l’istinto materno la fa da padrone. Il rapporto creato e la conoscenza nei mesi precedenti tra mamma e bambino sono le fondamenta dello svezzamento.
Quando iniziare lo svezzamento?
Dal punto di vista pediatrico e scientifico (OMS e Ministero della Salute) sono anni ormai che è stato constatato che il periodo più giusto per introdurre alimenti che siano diversi dal latte materno o artificiale per l’alimentazione di un bambino è a cavallo del 6° mese, quando l’apparato digerente del bambino è arrivato ad uno sviluppo che gli permette di digerire alimenti di origine diversa e quando i nutrienti del latte non sono più sufficienti per soddisfare il suo fabbisogno. Le indicazioni possono comunque cambiare di qualche settimana soprattutto da pediatra a pediatra. Ed è qui che a mio avviso entra in gioco l’istinto della mamma. Infatti esistono alcuni atteggiamenti del bambino che possono aiutare le mamme a capire se è arrivato il momento per far assaggiare qualcosa di nuovo al bambino.
- Il bambino mostra interesse per il vostro cibo? Se vi vede mangiare si esalta? Se gli sporcate una manina cerca di metterla in bocca? Cerca di allungare la manina per prendere quello che avete nel piatto?
- Il bambino comincia a ricercare la posizione eretta da seduto?
Sono piccoli segnali ma che possono dare già un’indicazione nel caso abbiate qualche dubbio.
Come iniziare lo svezzamento?
Anche in questo caso esistono diverse scuole di pensiero: “Cominciare con il salato altrimenti si abitua al dolce della frutta e non mangerà più le pappe”, “svezzamento classico o autosvezzamento?”…
Non mi sento di dare una risposta univoca alle varie domande perchè anch’io sono andata per tentativi cercando di capire quale fosse l’approccio migliore per il mio bambino.
Nel mio caso avevo cominciato con il salato, come indicato dal pediatra, ma già dopo 24 ore ha cominciato a soffrire di stitichezza e stava male, così ho sospeso l’inizio svezzamento per 1 settimana circa finchè non è tornato ad una certa regolarità intestinale. Ho ripreso con la frutta che sicuramente risultava più digeribile e dopo qualche tempo di frutta, sono tornata alle pappe ed è andato tutto liscio. All’inizio non conoscevo la possibilità dell’autosvezzamento ma alla fine dei conti mi sono trovata comunque bene con lo svezzamento classico: il bambino mangiava di gusto, cresceva bene, ha imparato presto a mangiare da solo, ha assaggiato comunque di tutto e di più e l’introduzione di un ingrediente nuovo alla volta ci ha permesso di individuare da subito una leggera intolleranza ai latticini che si è risolta nel giro di 3 mesi sospendendoli e reintroducendoli più avanti. Magari con il prossimo bimbo autosvezzerò, oppure riproporrò lo svezzamento classico… chissà, vedremo cosa mi dirà il bimbo!
Ho ascoltato racconti fantastici di mamme che hanno usato l’autosvezzamento come approccio e di altrettante mamme che hanno svezzato felicemente in modo classico. Di nuovo la scelta è tutta nelle mani della mamma e del bambino.
Che cibi scegliere per lo svezzamento?
Altro dilemma per ogni mamma: come scegliere gli ingredienti per la pappa del mio bambino? Cerco di fare tutto in casa o posso fidarmi degli omogeneizzati?
Sicuramente la cosa più importante è trovare un equilibrio tra i vari nutrienti (proteine, vitamine e carboidrati) proponendo al bambino cose diverse e gusti diversi. All’interno di uno svezzamento classico non ho mai rinunciato a fargli assaggiare ingredienti singoli per fargli assaporare il gusto semplice e definito di quel cibo.
I primi mesi di svezzamento del mio bimbo ero ancora a casa dal lavoro e avendo i nonni con l’orto ho preparato spesso brodo e passati di verdura in casa (lo faccio ancora adesso e lo faccio anche per me e mio marito). Inoltre il tempo a disposizione mi permetteva di preparare anche la frutta, la carne e il pesce, tutto cotto in casa. Nel frattempo ho cominciato anche a “studiare” gli ingredienti dei vari omogeneizzati, che al mio rientro al lavoro sono stati davvero d’aiuto, visto che spesso torno a casa giusto per l’ora di cena.
Ma anche in questo frangente mi lascio guidare dal mio bimbo: ha quasi 2 anni e comincia ad affinare il gusto e avere le sue preferenze. A volte mangia ancora gli omogeneizzati e li vuole così semplici con il cucchiaino, altre volte li mangia con un po’ di verdura e parmigiano, altre volte non li mangia e preferisce la fettina di carne o il piatto di pasta con il ragù. Io mi assicuro che mangi cose sane, che dia precedenza a frutta e verdura (la verdura cotta o cruda la mangia sempre volentieri ad inizio pasto) e che assaggi tutto.