Qualche giorno fa ho partecipato ad una conferenza organizzata da Assosalute sull’importanza di una corretta automedicazione per i disturbi lievi nei bambini, moderata dalla bravissima Cristiana Calilli e con due pediatri d’eccezione come ospiti: il Dott. Giampietro Chiamenti, Presidente della Federazione Italiana Medici Pediatri e la Dott.ssa Adima Lamborghini, pediatra di famiglia e Membro del Centro Studi Federazione Italiana Medici Pediatri.
Dalla discussione che abbiamo affrontato, sono emersi dati molto chiari sull’attitudine dei genitori italiani nei confronti dell’automedicazione dei propri figli, qualora questa risultasse consigliabile. Un’attitudine a tratti addirittura preoccupante, perché nonostante la maggior parte di essi reputi il pediatra una figura quasi irrinunciabile quando si tratta di far assumere dei farmaci ai propri bambini, anche senza l’obbligo di ricetta, una buona fetta di questi somministra senza troppi problemi prodotti come multivitaminici, probiotici e immunostimolanti (circa l’11% degli intervistati). Il che è allarmante se consideriamo che questi ultimi, durante il processo produttivo, non sottostanno ai rigidi controlli che invece vengono fatti nelle case farmaceutiche.
La quasi totalità dei genitori confonde i farmaci di automedicazione con gli integratori alimentari e multivitaminici ma quali sono, in realtà, i farmaci di automedicazione utilizzabili in sicurezza nei bambini? La risposta esatta è gli antipiretici e i sintomatici del raffreddore e dell’influenza, di certo non gli immunostimolanti. Cura del genitore dovrebbe essere quella di trattare in casa i malanni di stagione eventualmente con i classici lavaggi nasali, se necessari, o la tachipirina in caso di febbre alta e stato dolorifico del bambino. Ma la verità è che i raffreddori vengono e vanno da soli una volta trascorso il ciclo naturale della malattia, ciò che noi possiamo fare è di rendere la degenza quanto meno fastidiosa possibile al bambino, attuando appunto quelle tecniche di automedicazione necessarie a farlo sentire meglio. Il pediatra sarebbe poi necessario in caso di peggioramenti o qualora lo stato influenzale tardasse a sparire da solo.
Un altro dato preoccupante emerso dai sondaggi, ci rimanda al ruolo sempre più centrale e sbagliatissimo che sta avendo la rete nei confronti dell’automedicazione. Bisogna ricordarsi sempre che su internet spesso è difficile riconoscere fonti ufficiali da quelle di chi utilizza il mezzo puramente a scopi di profitto personale e notorietà. Bisognerebbe quindi evitare di cercare soluzioni e sintomatologie online e di rivolgersi, piuttosto, al proprio medico di fiducia in caso di dubbi perché solo dopo un attento esame si può effettuare una diagnosi corretta.
Le vaccinazioni sono un altro tema che è stato trattato alla conferenza ma, questa volta, solo di passaggio. Sempre legate al mondo di internet sono sempre più insistenti le dicerie secondo le quali è più pericoloso vaccinarsi che non farlo, tanto che si sono create delle vere e proprie fazioni di oppositori organizzati nei confronti di questa pratica. Sarebbe anche questo un argomento da trattare, eventualmente, con il proprio pediatra di fiducia.
Ricordate sempre, prima di somministrare dei farmaci ai vostri bambini, di leggere i foglietti illustrativi, di controllare la data di scadenza dei prodotti e, soprattutto, che siano stati conservati nel modo corretto.
Per ulteriori informazioni, consultate il sito dedicato all’evento che trovate a questo indirizzo: assosalute.federchimica.it/homepage-anifa.aspx