Stare a casa e fare la mamma a tempo pieno è sicuramente una grande fortuna per me, potermi dedicare alle mie due bimbe tutto il giorno è stupendo. Da quando ho concepito la mia primogenita ho deciso che sarei stata a casa finché avesse iniziato la scuola materna, a tre anni compiuti. Poi è nata la seconda e quindi la mia scelta si è protratta per altri 3 anni. Ho così scoperto che, in effetti, guadagnare su internet è davvero possibile.
Mi rendo conto che non tutte le mamme hanno la fortuna di poterselo permettere, oggi come oggi conservare un posto di lavoro può essere indispensabile e chi non ha i nonni vicino può solo scegliere di mandarli all’asilo nido.
Però anche per noi mamme che stiamo a casa, e non solo per noi, c’è la possibilità di guadagnare qualcosa tramite internet. No, non sarà certamente equiparabile ad uno stipendio vero e proprio almeno all’inizio ma qualunque cifra per quanto piccola sia, è sempre meglio di niente, no?
Ci tengo a far presente che ciò che è contenuto in questo articolo non è sponsorizzato. Si tratta solo ed esclusivamente della mia personale esperienza che voglio condividere con chi, come me, vuole mettere a disposizione di altri la propria creatività e le proprie competenze.
Alcuni sistemi per guadagnare su internet
Devo ammettere che fino a qualche tempo fa anche io ero scettica, usavo internet per svago, cercare informazioni e avere contatti con amici e parenti lontani. Ma internet non è solo questo, internet non è neanche più il futuro: internet è il presente ed è il caso che ce ne facciamo una ragione. Tutto ruota attorno al web, le aziende puntano gran parte delle loro risorse destinate al marketing sulle sponsorizzazioni online e gran parte dei traffici di denaro, compravendite e via dicendo, avvengono in rete.
Pensate che una mamma non sarebbe in grado di entrare nel giro e riuscire a guadagnare su internet? Ragazze, siamo riuscite a partorire, possiamo davvero spaccare il mondo!
Le pubblicità
Le pubblicità sono il mezzo più facile per guadagnare online. Se avete un blog, un sito internet o un forum, potete aggiungere le pubblicità e guadagnare qualche spicciolo mensilmente.
Il mezzo più diffuso è certamente AdSense di Google. Si tratta di aggiungere dei codici che producono pubblicità correlate ai contenuti del sito in cui vengono inseriti, quindi se avete un blog che parla di cucina, gran parte degli annunci visualizzati saranno relativi a ricette, libri di cucina e via dicendo. I guadagni non sono mostruosi, moltissimo dipende da quanti visitatori riesce a catturare il vostro sito e dal target al quale vi proponete con i contenuti.
Per quanto mi riguarda, ciò che ricavo dai banner è più che sufficiente a coprire i costi di hosting del mio sito, e tanto mi basta. La cosa fondamentale e che tutti, tutti consigliano, è di pubblicare sempre e comunque articoli che siano creativi e originali. Non è tuttavia indispensabile pagare per aprire il proprio blog, si tratta semplicemente di una scelta soggettiva che si può fare o meno in base alle proprie necessità.
Se decidete di non acquistare l’host per il vostro blog e di affidarvi ad una piattaforma gratuita, saranno quindi entrate in più mensili. Alcuni siti tra i più frequentati riescono a guadagnare veri e propri stipendi mensili tramite i banner, ma per chi non ha troppe pretese si tratta si qualche centinaio di euro all’anno. Potreste comunque pagarci il canone RAI, meglio di niente no?
Fate però attenzione, AdSense non effettua i pagamenti tramite PayPal, per ricevere i vostri compensi dovrete avere un conto bancario vero e proprio, intestato a vostro nome, che permetta le transazioni internazionali.
Un altro sistema potrebbe essere quello di iscrivervi a qualche altro programma di affiliazione come Ebuzzing o Tradedoubler. In più, se avete fortuna e siete abbastanza noti, potreste anche essere contattati direttamente dalle aziende per recensire i loro prodotti in cambio di scorte, buoni o anche compensi in denaro.
Gli shop online
Se siete pratiche di lavori manuali e avete tanta creatività, mettere online il frutto del vostro lavoro può essere un’altra soluzione. Aprire uno shop online non è complicato, alcuni servizi come Blomming sono gratuiti e avrete la vostra vetrinetta senza troppe pretese. Il sito di e-commerce attualmente più quotato per vendere oggetti di artigianato è Etsy, ma è comunque consigliabile avere un blog a cui affiancarlo, dato che la maggior parte del traffico sulle proprie vetrine arriva proprio dagli spazi personali.
Gli shop online comunque non sono una fonte di guadagno sicura e necessitano di un certo investimento iniziale per acquistare i materiali e non è detto che ciò che si spende venga sicuramente recuperato. Si tratta comunque di un rischio, a voi la scelta se intraprendere questa strada o meno.
Web Writing
Ne avete mai sentito parlare? Se siete abili nella scrittura e ritenete di avere uno stile piacevole, potreste prendere in considerazione la possibilità di scrivere articoli per altri siti. I compensi non sono altissimi, diciamo nell’ordine di qualche euro a testo, a seconda della qualità e lunghezza. Se siete abbastanza veloci però, e riuscite ad ottenere diversi incarichi giornalieri, non otterrete uno stipendio vero e proprio, ma qualche centinaio di euro mensile è comunque un bell’aiuto nel far quadrare il bilancio domestico.
Per la maggior parte degli articoli dovrete cedere i diritti su quanto da voi creato all’editore che vi commissionerà il lavoro, ciò significa che l’articolo non verrà pubblicato con il vostro nome e non potrete rivendicarne la paternità (o maternità?).
Il web writing è un’attività alla quale mi sto dedicando solo da un mese a questa parte, ma devo ammettere che mi piace moltissimo ed è certamente ciò che al momento mi rende di più in assoluto, fosse anche solo per togliermi qualche sfizio senza dover sempre battere cassa a mio marito. Vi sembra poco? 😉
Da ciò che è la mia piccola esperienza, i portali di web writing con i quali mi sono trovata meglio sono Scribox e o2o.
Ne esistono anche molti altri in verità, come Melascrivi, Paid to Write e via dicendo, che però non mi hanno entusiasmata. Vi consiglio comunque di provarli e vedere quale di questi si addice di più a voi.
Alcuni avvertimenti
Tenete presente che ciascuno di questi mezzi da me elencati, rientra nell’ambito di lavoro autonomo occasionale come libero professionista e, come tale, non vi è concesso guadagnare più di 5.000€ annuali totali. In caso superaste questa cifra, dovrete aprire una vostra Partita IVA che, come di certo saprete, comporta degli oneri non trascurabili. Se intendete quindi superare questo ostacolo, vi consiglierei di accertarvi di poter effettivamente arrivare a guadagnare cifre significative e di farvi bene i conti se vi convenga o meno.
All’inizio potreste fare qualche errore e scegliere le strade sbagliate per raggiungere il vostro obbiettivo, ma fa tutto parte del gioco. Piano piano imparerete a districarvi nella rete e tutto vi sembrerà più semplice. Inizierete a fare delle scelte, ad ottimizzare il vostro tempo scartando le occupazioni che non vi convengono. È un po’ come giocare d’azzardo, è un rischio, ma è anche molto divertente. D’altra parte, chi è che non sbaglia mai?
6 Commenti
Ho appena scoperto questa pagina e già ne sono entusiasta. Sei un mito. Grazissime.
Wow Annalisa! Che dire, grazie grazie grazie! Spero ti troverai bene, un bacio 😉
Molto utile questa pagina. Ma, secondo te, quando è il momento giusto per inserire la pubblicità? Il mio blog, come sai, è nato da poco e – sinceramente – non mi sono ancora posta il problema. Però mi pare una cosa da valutare. Tu l’hai inserita subito o quando il blog è decollato?
Io ho atteso circa 4 mesi prima di metterla ma volendo puoi farlo anche subito. L’unica cosa però è che devi valutare con il tuo commercialista se sia necessario o meno avere la partita iva. Ci sono diverse classi di pensiero al momento, alcuni commercialisti sostengono che fino a 5.000€ annui gli introiti di Adsense possono essere dichiarati come prestazioni occasionali, altri commercialisti pretendono la partita iva anche per importi minimi con l’iscrizione alla camera di commercio. Io non mi sento di darti alcuna indicazione al riguardo, è davvero meglio se valuti tu…
Grazie mille per la risposta. Era tanto per avere un’idea indicativa dei tempi. Forse adesso è anche prematuro, visto che il blog è appena nato.
ciao cara ottimo articolo, sono un appunto ho appena scoperto che superati i 5000 euro non è vero che si è obbligati ad aprirsi la partita IVa bensì solo a cambiare tipo di ricevuta per la ritenuta e c’è l’obbligo del versamento dei contributi all’INPs tramite la gestione separata e dato gli alti costoidi una partita IVa senza sapere se guadagnerò visto che sempre di lavoro occasionale si tratta, credo proprio che almeno per quest’anno così farò ciao Angela