Quello della cacca è un argomento davvero molto scomodo. Di solito non se ne parla, si storce il naso se se ne sente la puzza e ci si sente in imbarazzo se per caso in televisione o alla radio la si sente nominare.
E’ un vero e proprio tabù.
Eppure alcuni cantanti e poeti famosi hanno dedicato i loro versi alla cacca, che sia arrivato il momento di abbattere questo muro e tirare fuori ciò che ciascuno di noi ha dentro? Beh, se decidete di farlo, non dimenticate di tirare l’acqua subito dopo!
Una raccomandazione però mi sento di farvela. E’ molto probabile che dopo questo mio outing da qui in avanti penserete molto male di me e, chissà, potrebbe risentirne anche la reputazione di questo blog! Quindi leggete con cautela e, se non siete pronti ad affrontare l’argomento, fatevi un grosso favore e NON continuate la lettura…
I dolori della convivenza
Non ci si può sbagliare, quello della cacca è un argomento molto intimo, è privato. Nonostante questo la maggior parte di noi le dedica un rituale tutto particolare. Ogni giorno ci ritagliamo dei minuti preziosissimi della giornata, un momento di ritiro in cui siamo solo noi e lei, chiusi a chiave dietro la porta del bagno.
Non voglio però parlare di me e del mio rapporto conflittuale con lei, credo davvero la cosa non interesserebbe a nessuno. La cosa curiosa, però, è come questo rapporto si sia modificato da quando sono diventata mamma.
Se qualche genitore sta leggendo questo articolo avrà già capito dove sto andando a parare. Sì, perché una volta che il proprio piccolo inizia ad avere proprietà e competenza nell’azione motoria, la privacy è quella che più di tutte ne risente. Quando si diventa genitori i puntualissimi appuntamenti mattutini spesso e volentieri subiscono oscillazioni considerevoli, per non parlare delle volte in cui si è costretti ad interrompere la meditazione nel suo momento di massima per far fronte ad una pipì che scappa al proprio figlio. Ma se ti scappa così tanto non potevi farla 30 secondi fa, quando ti ho chiesto se davvero non dovevi andare in bagno?
Non esistono scuse, bisogna aprire la porta subito onde evitare danni ben peggiori rispetto alla semplice interruzione della mamma.
Quando le interruzioni sono il male minore
La rateizzazione è un qualcosa a cui ci si abitua alla lunga, ma avere il pubblico in bagno richiede una concentrazione ancora maggiore. Che poi lo sappiamo tutti, la cacca e il pubblico non vanno proprio d’accordo…
E cosa succede poi se questo pubblico è composto addirittura da due elementi?
– Amore di mamma, per favore, vai a guardare un po’ di tv che la mamma ha da fare!
– No mamma, io voglio restare con te!
A nulla valgono gli scongiuri e le laute ricompense promesse per l’uscita dal bagno o addirittura i ricatti, non c’è verso! E se ti scappa ti scappa, tanto vale essere veloci e togliersi il pensiero.
Alle prime volte il religioso silenzio veniva rispettato ma, con due estranei in bagno assieme che giocano tra di loro e, saltuariamente, ridacchiano di me o addirittura mi fanno il tifo, la cosa diventa decisamente molto difficile.
Il mio è quindi un urlo di dolore, dolore che sono certa sarà condiviso anche da altri genitori, ma che comunque inficia non poco nei miei equilibri quotidiani e, checché se ne dica, anche l’umore ne risente.
In tutta questa sofferenza, ciò che ancor più mi fa imbestialire è vedere con quanta disinvoltura la piccola (che compirà un anno il mese prossimo) riesce a ritagliarsi il suo momento di intimità qualunque cosa le succeda intorno. Non importa se ci sono ospiti a casa, se le sto dando la pappa o le ho appena cambiato il pannolino (quello è il suo momento preferito!), lei ti guarda come se vedesse attraverso il tuo viso, strabuzza gli occhi, diventa tutta rossa e…
Alcune volte resto davvero sbalordita da ciò che trovo nel pannolino poco dopo. Immancabilmente ripenso a cosa ha mangiato nella giornata e sono fiera di me se riconosco nel panno qualche traccia evidente di quel pasto
– Mi sa che le bucce delle lenticchie non riesce a digerirle!
oppure
– Che colore strano, chissà se avrà fatto male qualcosa?
– Mamma che puzza! Si vedeva che la bimba non stava tanto bene di stomaco, era molto nervosa oggi…
In alcuni casi non posso fare a meno di esprimere tutta la mia invidia nei suoi confronti
– Qualcuno mi dica come ha fatto quel “coso” a venir fuori da mia figlia, neanche io riesco a farli così grossi!
Tra genitori l’argomento cacca non è poi così tabù, anzi, occupa gran parte dei nostri spazi nella vita di tutti i giorni tanto che, sono arrivata al punto che quasi mi stupisco se ancora qualcuno prova disgusto nel sentirne parlare. D’altra parte, la facciamo tutti, no?
Visto che di cacca vi ho parlato, vi lascio uno schema che ho trovato divertentissimo, sfido qualunque mamma a dire che non ha mai pensato certe cose al cambio pannolino!
2 Commenti
Ciao e ben trovata anche qui! Argomento cacca interessante, anche se se ne parla solo fra mamme come hai detto tu e solo di quella dei pargoli. Ed è proprio di quella del mio che mi ha indotto a scrivere questo commento. Lui ha 15 anni, la fa una volta ogni 15 gg e solo se si porta i computer in bagno appoggiato su una sedia e con le cuffie in testa. Ti lascio immaginare la scena. Sono inutili le mie preghiere giornaliere: ” ti prego, provaci, concentrati, impegnati” , niente, non c’è verso, non c’è fumetto che aiuti. L’azione “lassativa” del pc è l’unica ed ecco che ho voluto condividere questa esperienza di cacca nel caso potesse tornare utile a qualcuno che legge.
A rileggerti presto
Germana
Ciao Germana! In effetti quella di tuo figlio è una situazione abbastanza particolare, non avevo mai sentito che il pc potesse dare effetti lassativi. Beh, magari funzionasse anche con me!
Temo che tuo figlio soffra di stitichezza, purtroppo per chi lo è congenitamente non ci sono preghiere che tengano, neanche quelle del diretto interessato. Hai provato a cambiargli la dieta?
Grazie per aver condiviso la tua espeienza “di cacca” con me, a presto! 🙂