Il primo trimestre di gravidanza è senza dubbio il periodo più delicato e pieno di emozioni per la bellissima novità! I malesseri che accompagnano queste settimane non aiutano l’umore e potresti ritrovarti immersa in mille paure, ansie e preoccupazioni.
Se vuoi avere anche altre informazioni sulla tua settimana di gravidanza, prova il nostro calcolatore delle settimane di gravidanza e corrispondenza mesi che ti offrirà tante curiosità che non conoscevi prima sul tuo corpo e il tuo bambino.
Le visite e le analisi cliniche durante tutto il decorso della gravidanza possono sicuramente aiutarti a trovare un po’ di tranquillità e rassicurarti che tu e il tuo bambino state bene.
Se vuoi avere un quadro completo di tutti gli esami che ti ritroverai ad effettuare durante il corso della gravidanza, leggi “Tutti gli esami da fare durante la gravidanza”
Di seguito, invece, troverai l’elenco completo di tutti gli esami del sangue da effettuare nel primo trimestre di gravidanza, per tua consultazione e futuro promemoria.
Esami del sangue da effettuare durante il primo trimestre: entro la 13a settimana
Durante la prima visita dal ginecologo ti verrà fornito l’elenco degli esami da effettuare durante tutta la gravidanza.
Gli esami del sangue prescritti entro la 13a settimana sono:
- beta-hGC (gonadotropina corionica)
- emocromo
- glucosio
- Transaminasi AST, ALT (aspartato aminotransferasi, alanina aminotransferasi)
- TPHA (anticorpi per Treponema pallidum)
- rubeo test (virus della rosolia)
- toxo test (Toxoplasmosi)
- HIV (virus immunodeficenza acquisita)
- CMV (citomegalovirus)
- gruppo sanguigno e fattore rh
- test di Coombs indiretto
- esame urine
Beta-hCG (gonadotropina corionica)
L’ormone Beta-hCG è conosciuto anche come “l’ormone della gravidanza”. Dopo aver avuto il test di gravidanza positivo, per verificare l’effettiva gravidanza, si quantifica il beta-hCG nel sangue.
La quantificazione del beta-hCG può essere prescritta anche nel caso in cui si sospetti un aborto spontaneo. In questo caso ci si sottopone a 2 prelievi a 48 ore di distanza l’uno dall’altro per verificare l’aumento (quindi gravidanza ok) o la diminuzione dell’ormone (aborto spontaneo).
Emocromo
L’emocromo analizza diversi paramentri delle principali componenti del sangue: globuli bianchi, globli rossi, emoglobina e piastrine). Grazie a questi risultati è possibile individuare infezioni o casi di anemia.
Glucosio
La quantificazione del glucosio è conosciuta anche come “analisi della glicemia”. La quantità di glucosio nel sangue fornisce informazioni sulla capacità del corpo di metabolizzarlo in modo corretto. In gravidanza uno stato di iperglicemia (alta concentrazione di glucosio nel sangue) è una condizione anomala da monitorare e approfondire. Nel caso in cui il ginecologo lo ritenga necessario, nelle settimane successive si procederà con la curva di carico del glucosio, per scongiurare la presenza di diabete gestazionale.
Transaminasi AST, ALT (aspartato aminotransferasi, alanina aminotransferasi)
AST e ALT sono due enzimi che permettono di valutare la salute del fegato.
TPHA (anticorpi per Treponema pallidum)
Treponema pallidum è il batterio che causa la sifilide. Con questo esame è possibile verificare se si è stati contaggiati o meno.
Rubeo test (virus della rosolia)
La rosolia è un’infezione causata dal rubeovirus. Con questa analisi è possibile individuare: uno stato di immunità della mamma (IgM negative e IgG positive) dato dalla vaccinazione o da una pregressa infezione, uno stato di non immunità (IgM negative, IgG negative) in cui è possibile contrarre il virus, uno stato di infezione recente (IgM positive, igG negative). In quest’ultimo caso è necessario riferire il risultato del test il prima possibile al proprio medico curante perchè un’infezione alle prime settimane di gravidanza può essere pericolosa per il feto.
Toxo test (Toxoplasmosi)
La toxoplasmosi è un’infezione che se contratta al di fuori della gravidanza non da grossi problemi ed alcune volte è asintomatica. Con questa analisi è possibile individuare: uno stato di immunità della mamma (IgM negative e IgG positive) dato da una pregressa infezione, uno stato di non immunità (IgM negative, IgG negative) in cui è possibile contrarre il virus, uno stato di infezione recente (IgM positive, igG negative). Nel caso in cui la mamma risulti non immune è necessario attuare tutta una serie di abitudini igieniche e alimentari per ridurre la possibilità di contrarre l’infezione durante la gravidanza. E’ quindi consigliato lavarsi bene e spesso le mani, lavare molto bene le verdure, soprattutto quelle che entrano a contatto con il terreno, non mangiare carni e insaccati crudi. Anche in questo caso, se le IgM sono positive, riferire immediatamente i risultati al medico curante.
HIV (virus immunodeficenza acquisita)
Il virus dell’immunodeficienza acquisita è il patogeno che causa l’AIDS (sindrome da immunodeficienza acquisita) che causa un indebolimento progressivo del sistema immunitario, rendendo il soggetto più vulnerabile alle infezioni.
La presenza di anticorpi anti-HIV non preclude la possibilità di una gravidanza. Nel caso in cui la madre risulti positiva al test verrà sottoposta ad un trattamento farmacologico che ha l’obiettivo di minimizzare al massimo la possibilità che il bambino venga a contatto o infettato con il virus.
CMV (citomegalovirus)
L’infezione da CMV in un individuo sano è spesso asintomatica. Ma se viene contratta in gravidanza (IgM positive e IgM negative), pur restando asintomatica per la mamma, può essere trasmessa al feto con possibilità di problemi a livello del sistema nervoso. Nel caso di infezione da CMV in gravidanza il risultato dell’esame va riferito subito al ginecologo. E’ possibile che la mamma presenti un’immunità pregressa e documentabile (IgM negative e IgG positive), in questo caso non è necessario farlo. Nel caso in cui le IgM e le IgG siano negative è necessario ripetere l’esame a scadenza mensile.
Gruppo sanguigno e fattore Rh
Questo esame va condotto sia sulla mamma che sul papà, a meno che non sia già documentabile.
Test di Coombs indiretto
Si esegue mensilmente nel caso in cui la mamma presenti un fattore Rh negativo e il papà un fattore Rh positivo. Invece si esegue solo ad inizio e fine gravidanza nel caso in cui ci sia incompatibilità di gruppo AB0 (nel caso in cui il papà sia A, B o AB e la mamma 0). Negli altri casi si esegue ad inizio gravidanza assieme al gruppo sanguigno.
Esame urine
L’esame delle urine viene effettuato per monitarare l’eventuale presenza di infezioni.
Esame chimico-fisico: Permette di testare la salute ranale attraverso una serie di paramentri (densità, aspetto, pH, emoglobina, chetoni, proteine, bilirubina, pigmenti biliari, nitriti, glucosio).
Esame microscopico: permette di evidenziare l’eventuale presenza di globuli bianchi, globuli rossi, batteri, cellule epiteliali o cristalli.
Urinocoltura: permette di osservare l’eventuale sviluppo di ceppi batterici responsabili di infezioni all’apparato urinario.
Per quanto riguarda la raccolta del campione per l’urinocoltura è bene osservare alcuni accorgimenti generali:
- lavarsi bene le mani
- lavare i genitali con soluzione fisiologica o acqua sterile, facendo attenzione a fare solo movimenti da davanti a dietro e non viceversa
- raccogliere la prima minzione della mattina, eliminando la primissima pipì
- non devono essere presenti perdite ematiche (mestruazioni)
Prenotazioni esami del sangue
Già durante le prime settimane di gravidanza è bene prenotare l’ecografia morfologica del quinto mese (tra la 19a e la 21a settimana), per poterla prenotare nelle settimane indicate e quindi usufruire dell’esenzione.