Gli esami da effettuare nel secondo trimestre di gravidanza permettono di approfondire lo stato di salute del bimbo e l’andamento della gravidanza.
La diagnosi prenatale di anomalie cromosomiche durante il secondo trimestre di gravidanza
La diagnosi prenatale di anomalie cromosomiche a carico del feto (trisomia 21 e trisomia 18) può essere effettuata sia nel primo che nel secondo trimestre.
Questo tipo di test è facoltativo e non fornisce un esito certo al 100% della presenza o assenza di anomalie cromosomiche, ma decreta la probabilità che l’embrione sia affetto da anomalie cromosomiche. Se dalle analisi del sangue si ha un esito di alta probabilità di anomalie cromosomiche non è detto che il bimbo ne sia effettivamente affetto, quindi può nascere un bimbo sano, come un esito di bassa probabilità di anomalie cromosomiche può portare alla nascita di un bambino malato.
Durante il primo trimestre di gravidanza si ha la possibilità di effettuare il bi-test con la traslucenza nucale e villocentesi. Nel secondo trimestre è possibile sottoporsi ad un esame simile, il tri-test e l’amniocentesi.
Esami da effettuare nel secondo trimestre di gravidanza: il Tri-test
Il tri-test prevede l’analisi del sangue della mamma tra le 15+3 e 16+3 settimana di gravidanza. Le proteine che vengono rilevate sono: la beta-hCG, l’alphafetoproteina (AFP) e l’estradiolo libero. Il risultato viene espresso in probabilità di anomalie cromosomiche. Per approfondire un eventuale rischio elevato in questo caso è possibile sottoporsi all’amniocentesi.
Esami da effettuare nel secondo trimestre di gravidanza: L’amniocentesi
L’amniocentesi è una procedura invasiva per la mamma che prevede qualche rischio per il bambino: si preleva del liquido amniotico per lo studio più approfondito delle anomalie cromosomiche attraverso l’analisi del DNA del bambino.
Attraverso questo esame è possibile valutare il cariotipo del feto, per evidenziare la presenza o l’assenza di anomalie cromosomiche. Inoltre è possibile effettuare dei saggi enzimatici per rilevare eventuali malattie metaboliche che feto. L’alpha-fetoproteina è presente in elevata quantità nel liquido amniotico quando siamo in presenza di malformazioni del tubo neurale.
Come spiegato nella descrizione delle varie analisi, alcune procedure non sono invasive, mentre altre lo sono. Considerando che non si ha una diagnosi certa di assenza completa di anomalie genetiche, ogni coppia ha la possibiltà di scegliere consapevolmente se sottoporsi o meno a queste procedure, considerando i rischi e le responsabiltà.
Esami da effettuare nel secondo trimestre di gravidanza: la flussimetria Doppler delle arterie uterine
La flussimetria o velocimetria Doppler consiste in un’ecografia in grado di valutare la qualità del flusso sanguino . In gravidanza questo esame viene effettuato per controllare il buon funzionamento del flusso sanguigno tra mamma e feto e della placenta. In particolare si misura il flusso:
- delle arterie uterine (il sangue scambiato tra mamma e placenta),
- delle arterie cordonali (sangue scambiato tra placenta e bambino),
- dell’arteria cerebrale media del bimbo,
- del dotto venoso, una struttura presente solo nel feto che porta il sangue dalla placenta direttamente al cuore.
Ormai quasi tutti gli ecografi hanno la funzione “doppler”, quindi è possibile che il ginecologo faccia le sue prime considerazioni sul flusso sanguigno tra mamma e feto già con l’ecografia della 12esima settimana, soprattutto se i livelli di rischio della gravidanza sono più elevati (esempio gravidanza gemellare). In generale la flussimetria è un esame che si integra con l’ecografia morfologica del 5° mese e con l’ecografia morfologica di accrescimento del 7° mese. L’esito di questo esame è di fondamentale importanza per la corretta progressione della gravidanza; infatti anomalie del flusso sanguigno del cordone possono portare durante il terzo trimestre di gravidanza un rischio elevato di ipertensione gestazionale, gestosi o ad un ritardo nell’accrescimento del bambino. In particolare la gestosi è una condizione molto pericolosa per la salute di mamma e bambino. Chi soffre di gestosi ha la pressione alta e molte proteine nelle urine, questo porta a disturbi della coagulazione, danni agli organi, ritardo nella crescita del bambino e rischio di parto prematuro.