Il rapporto tra me e mio marito è iniziato con due bugie. Certo, forse non è il modo migliore per iniziare un rapporto, ma sia io che lui lo abbiamo fatto a fin di bene. Peccato che poi le bugie abbiano le gambe corte…
No, non abbiamo mentito sulle nostre reciproche relazioni pregresse e, anzi, su quelle siamo stati anche troppo sinceri. È un po’ l’altra faccia della medaglia del trasformare un’amicizia pura e semplice in qualcosa di più, si vengono a rivelare quei difetti che, normalmente, si tende a voler tenere per sé.
Da questo punto di ista, però, mio marito non è stato totalmente sincero con me. Infatti mi ha fatto credere di non essere un amante del calcio e di essere un maestro ai fornelli. Io immediatamente ho pensato “Wow! Quest’uomo dev’essere mio!”.
All’epoca decidemmo di passare la vigilia e il giorno di Natale assieme dato che, entrambi, saremmo stati soli in quel periodo. Lui si propose di cucinare per l’occasione una specialissima insalata tropicale e il risotto con scampi e asparagi. Il risotto, davvero, fu buonissimo ma l’insalata… beh insomma… quella fu la mia bugia. Mi dissi entusiasta di quel piatto ma, in realtà, non mi piacque quasi per nulla.
Sono certa che si tratti di puro gusto personale, alcuni sapori che compongono il piatto non mi entusiasmano e anche la Vodka che, seppure ci stia bene, mi lascia un po’ perplessa (Vodka in un’insalata tropicale? Ok, forse il Rum non si sarebbe sposato bene con gli altri ingredienti, ma la Vodka…).
La vigilia di Natale successiva eravamo seduti a tavola io, mio marito, i miei genitori e i miei suoceri. Dentro di me la mia primogenita era già andata ben oltre la data prevista per la sua nascita e, nel mio piatto, ancora l’insalata tropicale preparata da mio marito. Non fraintendetemi, gli avevo chiesto io di prepararla, mi sembrava un buon modo per coinvolgerlo nei preparativi e per celebrare qualcosa che aveva avuto il via l’anno prima, nello stesso modo.
Una forchettata di quell’insalata per me fu impossibile da ingoiare. Il cibo in bocca non voleva proprio andar giù e, poco dopo, facemmo una bella corsa in ospedale: mi si erano rotte le acque.
Ieri, 4 anni dopo, ho chiesto nuovamente a mio marito di cucinarla e, devo essere sincera, mi è piaciuta. Sarà per tutti i ricordi che mi riporta alla mente, sarà perché oggi quei gusti aspri e un po’ duri non mi sembrano più poi così insopportabili, sarà perché forse mancava il limone e il gusto finale era decisamente più dolce… Sta di fatto che in frigo ne è rimasta un po’ e credo proprio che non la lascerò appassire.
Sì, è un tipo di insalata molto particolare che può piacere o non piacere ma, gusto a parte, per me ha un significato stupendo. La mia relazione non avrà come sigla una canzone d’amore, ma ha un’isalata tropicale. Vi sembra poco?
Ricetta insalata tropicale
Ingredienti
- Insalata trevigiana
- Avocado
- Surimi di granchio
- Cuori di palma
- Vodka
- Olio e sale
- Limone
- Maionese
Procedimento
Pulire e affettare l’insalata trevigiana e versarla in una ciotola. Sbucciare l’avocado, tagliarlo a cubetti, sistemarlo in un piatto e irrorarlo con il succo di limone per non farlo ossidare. Affettare il surimi di granchio e il cuore di palma e aggiungerli all’insalata. Condire con un bicchierino di Vodka, olio, sale e un cucchiaio di maionese. Aggiungere l’avocado sgocciolato all’ultimo momento. Mescolare e servire.
1 Commento
beh…..io ho assagiato quell'insalata e devo dire che era deliziosa.bravo Donato!!!